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“Fimmina – Trasfigurazioni” al TMO

Spettacolo di drammaturgia contemporanea

“Fimmina – Trasfigurazioni” al TMO

Giovedì 26 e venerdì 27 maggio, debutta al TMO -Teatro Mediterraneo Occupato lo spettacolo di drammaturgia contemporanea dal titolo Fimmina – Trasfigurazioni, per la regia di Daniela Mangiacavallo e la produzione di Baccanica. In scena le attrici Fabiola Arculeo, Giuditta Jesu, Isabella Messina, Anna Maria Salerno, Giuseppina Vassallo. Con la giovane cantante Bintu Badiane, musiche dal vivo di Maurizio Maiorana, pittura di Margherita Cavallotti, scene e costumi a cura di Daniela Mangiacavallo, progetto fotografico di Francesca Lucisano e video di Elisa Calunniato.
 
Un immaginario di donne ripercorre le vite di archetipi femminili e diventa scena in una realtà contemporanea. Una drammaturgia ironica e profonda che denuncia e analizza la frammentarietà dell’essere umano e dove i personaggi diventano portatori di diritti umani.
Cosa si è diventati nel presente attraverso il passato? Come Chimere, per metà mostri e per metà donne i personaggi conducono lo spettatore a riflettere sul proprio vissuto perché possa essere universale e utile a chi lo guarda. “Consegnare” agli altri la propria esperienza umana per andare oltre, per vincere il silenzio e l’oblio e mutarne il corso.
 
Sei donne “tornano” a testimoniare la loro esperienza per suscitare allo spettatore riflessioni sull’essere oggi. Come un gesto, un’azione compiuta può cambiare il corso della vita fino a renderti prigioniero? Uno studio antropologico di figure femminili universali: Salomè, la tagliatrice di teste, la seduttrice fatale che tutto ottiene, la sua anima oscura risiede latente in ogni uomo; Franca Viola che dice no alla “fuitina” e con il suo coraggio raggiunge l’apice della felicità; Frida Kahlo e la sua Pelona trovano rifugio nei colori e nell’immobilità di sfuggire alla morte; la voce di Bintu Badiane, lo spirito nero, che nelle canzoni di Nina Simone denuncia pregiudizi razziali, lo spirito bianco, la nostra coscienza che ci riporta sempre con i piedi per terra e infine, Medea che ferma il tempo e libera tutte dalla loro condizione che le rende prigioniere.
Il lavoro teatrale unisce più linguaggi artistici, la musica e il canto dal vivo, la pittura, la fotografia e la videoproiezione. Sono previsti momenti di interazione col pubblico.
 
Parte integrante dello spettacolo sono le fotografie di Francesca Lucisano che hanno l’obiettivo di separare l’essenza dalla personalità, delineando, di queste tragiche e coraggiose figure femminili, l’unico ritratto possibile dove fare emergere ‘ciò che non si vede’, il sottile file rouge che muovendosi agile tra le pieghe della storia/mito ne individua l’intima coerenza. La galleria di personaggi femminili (da Salomè a Franca Viola, da Medea a Frida) è in realtà una molteplice rassegna delle forme della ribellione, tanto diverse da risultare, per intimo paradosso, convergenti in un unico spazio visuale. Le fotografie sono finaliste del concorso fotografico Scene da una fotografia 2016 e saranno esposte al Teatro dell’orologio a Roma dal 9 al 22 maggio.
 
L’ingresso è previsto con contributo. Per info e prenotazioni, chiamare o inviare un sms ai numeri 3275660864 e 3662150293. La prenotazione sarà valida entro le ore 20:30 del giorno dello spettacolo.



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