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“Fino all’ultimo respiro” al Rouge et Noir

Il film cult della Nouvelle Vague al Supercineclub

“Fino all’ultimo respiro” al Rouge et Noir

Nell’ambito del Supercineclub del cinema Rouge et Noir, lunedì 13 febbraio alle ore 21:00, verrà proiettato Fino all’ultimo respiro. Alle 20:30, invece, si terrà la presentazione di Gian Mauro Costa.
 
Regia di Jean-Luc Godard, soggetto di Francois Truffaut, interpretato da Jean-Paul Belmondo e Jean Seberg, immortalati dalla fotografia di Raoul Coutard. Mettiamoci pure la scenografia di Claude Chabrol. Bastano queste credenziali per capire come Fino all’ultimo respiro (A’ bout de soufflé, 1960) venga considerato come il film manifesto della Nouvelle Vague, la pellicola più rappresentativa di quella corrente espressiva e creativa che cambiò per sempre la storia del cinema francese, europeo e internazionale. Un anno prima erano andati sugli schermi I 400 colpi di Truffaut e Hiroshima mon amour di Alain Resnais ma è stata proprio l’opera prima-capolavoro di Godard a travolgere, affascinare, spiazzare, con il suo linguaggio innovativo, le sue scelte formali aggressive, la sua narrazione estrema, il gusto della citazione e del paradosso.
 
“Tra il dolore è il nulla scelgo il nulla. Il dolore è solo compromesso”. “Il peggiore dei difetti? La vigliaccheria”. In queste due frasi si riassume la visione della vita di Michel Poiccard alias Laszlo Kovacs (interpretato dall’attore icona della Nouvelle Vague, Jean-Paul Belmondo), ladro di automobili, esistenza contrassegnata dall’illegalità e dalla finzione ma accompagnata dalla voglia del lusso e delle belle donne. Braccato dalla polizia per essersi con leggerezza macchiato dell’omicidio di un tutore delle forze dell’ordine e impegnato a recuperare un credito per fuggire all’estero, sfida la buona sorte e la sua incolumità pur di non separarsi da una ragazza americana in trasferta di studi a Parigi, la splendida Jean Seberg, una delle Muse della Nouvelle Vague che legò poi la sua vera vita agli eccessi rappresentati nei film da lei interpretati. Ma su questa trama, arricchita “a braccio” da Godard, che fece a meno di una vera e propria sceneggiatura, si intrecciano dialoghi memorabili, citazioni letterarie e artistiche, pronunciamenti su amore, eros, vita e morte. Il tema-ossessione dei registi della Nouvelle Vague, l’amour fou, la passione senza limiti che sbaraglia razionalità e istinto di sopravvivenza, raggiunge in questo film il suo acme.
 
Nato dal culto del cinema noir americano e da anni di militanza intorno alle riviste di critica cinematografica, Fino all’ultimo respiro può davvero essere considerato un film prodotto dalla comunanza di intenti estetici dell’intero gruppo di nuovi registi. Una lezione del cinema dentro il cinema per distruggere vecchi canoni ma per aprire contestualmente la strada a nuove gloriose stagioni espressive. Godard si impegnerà a rivoluzionare anche la grammatica delle inquadrature, scegliendo volontariamente un linguaggio ora frammentato e “a salti” ora implacabilmente “fisso” e quasi claustrofobico.
 
Il biglietto d’ingresso ha un costo di 4,00 € (3,00 € per gli under 30) ed è acquistabile direttamente presso il botteghino del cinema.



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