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“Archeologia dello sguardo” al Museo Riso

In esposizione le opere di Rossella Leone

“Archeologia dello sguardo” al Museo Riso

Dal 31 maggio all’11 settembre 2019, il Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo ospiterà la mostra “Archeologia dello sguardo”, di Rossella Leone, a cura di Bruno Corà.

La mostra inaugurerà nei saloni di Palazzo Belmonte Riso, venerdì 31 maggio alle ore 19:00.

Il progetto

L’esposizione a cura di Bruno Corà, propone un’articolata selezione di opere di Rossella Leone che spaziano dal registro visivo a quello sonoro, in sintonia con una “partitura” nella quale convergono le riflessioni sviluppate dall’artista negli ultimi decenni, sia sul piano etico che estetico, sia formale che tematico.

Nucleo concettuale della mostra è la riflessione sulla deriva e sulla perdita dell’uomo contemporaneo come individuo e in relazione alla società, a scapito della natura, dell’ambiente e della sua stessa crescita intellettuale e sentimentale.

In linea con quanto affrema Maurice Merleau Ponty I nostri occhi vedono più di quello che realmente vediamo, le opere di Rossella Leone scavano nel passato più remoto per sviluppare il continuo rapporto con il presente. Allusioni e tematiche che non raccontano il mito ma che, al contrario, lo trasformano in suo specifico linguaggio, attraverso l’uso innovativo di tecniche e materiali vari, dalla carta alla pietra, dalle resine all’acciaio e al vetro, Per comprendere appieno il complesso lavoro dell’ artista, bisogna spingersi oltre le tradizionali categorie estetiche, in un dualismo tra passato e presente.
In mostra i diversi cicli sviluppati dalla Leone, dalle grandi pitture introspettive sul tema della deliberata “Caduta” alle “Partiture afone”, dai “Talami” ai grandi “Muri” e ai “Canopi urbani” dalle laceranti e “seducenti” lesioni vive”, fino alle opere più recenti come l’installazione Living che affronta il tema dell’assuefazione alla violenza e all’orrore che fanno ormai parte del nostro quotidiano, tanto da stravolgere persino il nostro stesso concetto di bellezza.

Se nelle partiture afone, in carta o marmo, le vibrazioni chiaroscurali erano assimilabili a partiture di sonore musicalità affidate all’intima percezione visiva del fruitore (non di rado tradotte in musica da compositori quali Tierry Bongart Lebbée, Paolo Aralla), in questa occasione l’artista propone sue spazializzazioni e partiture sonore derivate dal lunghissimo ascolto del canto delle misteriose cicale, confluito nella performance musicale Che non sia l’ultimo canto!. Appassionata invocazione tesa a sviluppare una più partecipata lotta per fermare il disastro ambientale e climatico ormai in atto, che Rossella Leone ha voluto estendere al violoncello di Kristi Curb e al violino di Salvo Greco per l’esecuzione della partitura finale, sviluppata sullo stesso tema, con l’apporto del compositore G. Damiani.
Ecuba e Fedra, opere del ciclo dei Talami che alludono al mito, affondano nel “travagliato” femminile di sempre, oggi più che mai drammaticamente attuale.

Il lavoro sviluppato negli anni da Rossella Leone in sintonia con le tematiche affrontate e il linguaggio espressivo elaborato con l’uso sapiente delle sue originali tecniche, delinea una vera e propria estetica dell’orrore che nutre e forgia quotidianamente il nostro sguardo e i nostri sensi tutti, fino a insinuarsi morbosamente nel nostro cervello.
Ercole che uccide l’amazzone – dell’omonima metopa selinuntina del Museo Archeologico Salinas di Palermo – riprodotta in serie come giocoso e variegato elegante souvenir, si impone difatti nell’installazione Living, contraltando con le drammatiche immagini degli orrori che ci hanno sconvolto negli ultimi decenni ma che abbiamo già dimenticate: la strage dei bambini nella scuola di Beslan, l’uomo che cade buttandosi dalle Torri gemelle, le terroriste del Teatro Dubrowka, l’intensa solitudine di Cesare Garboli nella foto di spallein b. n., a piena pagina, che ne annuncia la morte… immagini che Rossella Leone ha trasformato in decoro del fouton e dei cuscini sui quali riposare, violenta scena dei souvenir con Ercole che blandisce l’amazzone Ippolita, dei souvenir, schierati come trofei da collezionare.

Rossella Leone

L’attività di Rossella Leone spazia dalle arti visive (esposizioni personali in Italia e all’estero: Milano, Palermo, Vienna, Colonia, Berlino, Amburgo, Stoccarda, Sanpietroburgo, Agrigento, etc) al teatro, con installazioni (Aquilone sospeso, Gibellina, 1983); Anche le facciate cantano per M. Serenellini e D. Fileccia 1996; Anatomie per Virgilio Sieni, 1997), azioni scenico-musicali e performances (Shiki con Tadaashi Endo, Teatro di Cefalù, 1993; L’immagine del suono con Tierry Baungart Lebbée, Atelier sul mare, Castel di Tusa,1992; Come per una terra con P. Aralla, Gibilmanna, 1995); Anatomie con Virgilio Sieni, Cantieri Cuturali alla Zisa, Palermo, 1997); scene e costumi realizzati per il balletto e importanti produzioni di teatri lirici sia in Italia che all’estero: San Rocco legge la lista dei Miracoli e degli orrori di E. Isgrò, Teatro Massimo Palermo, Gibellina, 1983; “Norma” di Vincenzo Bellini (co-produzione Teatro Bellini di Catania, Teatro de la Maestranza di Siviglia e Landestheater di Salisburgo, 1999 ); “Maria de Buenos Aires” di Astor Piazzolla (Teatro Massimo di Palermo, 1999); Sette canzoni di F. Malipiero e Il marinaio di A. Russo, Maggio Musicale Fiorentino, 2000; “Dialogues des Carmelites” di Francis Poulenc (StaatsOper di Stoccarda. Tra i lavori più recenti della Leone, il rifacimento globale del giardino storico del convento di San Francesco al Cenacolo di Monte Sion di Gerusalemme, su committenza della Custodia Francescana di Terrasanta, sviluppato come una grande scultura abitabile punteggiata da altre minimali sculture, realizzate con la classica pietra bianca del luogo. Per vivere il silenzio, come recita il titolo dato dall’artista, sotto i grandi alberi secolari, gli alberi di Giuda (perchè tutto comincia dal tradimento) e gli alberi di mandorlo (alberi della vigilanza).

In catalogo, testi del curatore Bruno Corà, Salvatore Silvano Nigro e Franco Rella.

Info e biglietti

La mostra “Archeologia dello sguardo” rimarrà visitabile fino all’11 settembre, dal martedì alla domenica, dalle ore 10:00 alle ore 20:00; lunedì chiuso eccetto festivi.

Il biglietto di ingresso al Museo ha un costo intero di 6,00 € ed è acquistabile presso la biglietteria all’interno del palazzo. La biglietteria chiude mezz’ora prima dell’orario di chiusura.



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Per maggiori info: www.palazzoriso.it
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