“CANTU, CUNTU… e mi ni fricu!” è uno spettacolo realizzato con le tecniche dei Cantastorie, figura tradizionale della Cultura Popolare, che si spostava nelle Piazze e raccontava con il canto una Storia o una Leggenda che spesso era attualizzata.
Lo Spettacolo è un Viaggio attraverso la Musica e i Racconti che accompagnavano l’uomo in un contesto rurale che ormai sta scomparendo.
Un Viaggio in quel tempo in cu la Musica cullava l’uomo bimbo con le melodie delle ninne nanne, rendeva magiche le sue Fiabe e usciva in strada insieme agli stessi bambini rallegrando i loro giochi attraverso le filastrocche: “gallinella zoppa zoppa quante penne tieni ‘n coppa, e ne tieni ventiquattro…uno, due, tre e quattro”.
Ancora, la Musica era il mezzo per esprimere le pene del cuore e le fatiche dei campi, la rabbia e le oppressioni dei Popoli.
Il Cantastorie, allora, Cantava e Cuntava girando di Piazza in Piazza, come fa ancora ogg per non perdere la Memoria!
Biglietto di ingresso 5 euro.
Note Informative: Biagio Accardi da anni è impegnato nel recupero delle Tradizioni etno-musicali, studiando e sperimentando, nel tempo, mezzi e modi sempre nuovi per arricchire il proprio lavoro.
Nello Spettacolo Cantu e Cuntu oltre alla Voce e alla Chitarra, fanno da cornice il Tamburo e la Lira Calabrese. L’uso della Maschera nella seconda parte dello Spettacolo, rimanda chiaramente alla Commedia dell’Arte.
Link: www.myspace.com/biagioaccardi
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