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“Happy Family” al TMO

Un'idea drammaturgica di Alessandra Pizzullo

“Happy Family” al TMO

Venerdì 17 aprile alle ore 20:30, al TMO – Teatro Mediterraneo Occupato, si svolgerà Happy Family, un’idea drammaturgica di Alessandra Pizzullo.

Il progetto Wallace nasce dal mio amore smisurato per David Foster Wallace, per la sua tecnica di scrittura, ma soprattutto, per quel tipo speciale di com-passione e di contatto intimo che ha nei confronti dei suoi personaggi, anche per i più efferati e complessi e per quel continuo cercare un’etica all’interno della crisi del pluralismo contemporaneo. Al di là della prima sperimentazione de “ La scopa del sistema”, credo sia con Infinite jest che il suo stile cominci a cambiare profondamente, fino al romanzo postumo, che fa presagire un ulteriore cambiamento di cui, sfortunatamente, non sapremo più nulla. Intendo precisare che ho conosciuto Wallace per caso, e prima che morisse. Ero a casa di un amico che mi stava mostrando i lavori di falegnameria che aveva fatto nella sua stanza da letto, quando mi accorsi di questa Bibbia sul suo comodino. Chiesi informazioni e il mio amico mi raccontò entusiasta di questo autore a me sconosciuto, ma mi consigliò di non iniziare da quel libro. Da quel giorno mi appassionai a tal punto da pensare di invitarlo a Palermo. Quando seppi della sua morte lo presi come un torto personale, una ferita intima: lo scrittore che ti entrava nel cervello, quello che ti faceva ridere e che ti faceva spegnere il riso in un ghigno amaro, quello così dolente da farti chiudere il libro perché troppo a nudo è messa la sua e la tua anima, quello che ti chiede di “sentire l’acqua”, quello che usa l’ironia ma insieme cerca una nuova forma di empatia, quello, non c’era più. Cominciai a sottolineare le frasi dei libri, letti in lingua originale, scrissi qui e lì delle note personali, segnai le pagine sui risvolti delle copertine. Rischiai la dipendenza e l’ossessione. Allora a qualcuno venne in mente: perché non gli dedichi un testo? Li presi per pazzi. Poi però il brulicare di personaggi si concretizzarono in una famiglia disfunzionale: la “happy family” del titolo. Da qui il passo successivo è stato quello di ritrovarsi una sera al TMO e parlare dell’idea di contattare dei registi che volessero giocare con “Happy family”, da rappresentare in un’unica serata. Ecco fatto: dal grande Wallace, all’ammirazione che diventa tributo sotto forma di scrittura drammaturgica, fino ad approdare alla messa in scena, attraverso lo sguardo interpretativo di tre registi con sensibilità differenti. Cosa accadrà? Una scommessa da scoprire insieme.

Happy family (respice finem) – Sinossi
Avril, una madre in crisi con un lifting facciale non riuscito che va dall’avvocato per l’ennesima causa contro il chirurgo plastico; Joelle, una figlia disturbata che va dal terapista motivazionale; Mario ,un figlio balordo e nullafacente fissato con il sesso e che si porta dietro un braccio finto per impietosire le donne. Questa è la happy family del titolo. Al terzetto si uniscono il fantasma del padre morto suicida, con cui Joelle parla, e che Avril e Mario, sentendosi in qualche modo colpevoli per la sua morte, chiamano lui in persona, e l’incubo del bambino perfetto a cui Avril ha dato fuoco e che per questo motivo è stata sospesa dall’insegnamento. Il ritmo della surreale e morbosa famiglia cambia quando la madre incontra il bambino perfetto, ormai adulto, sull’autobus, che la ringrazia per avergli dato fuoco, perché quell’esperienza l’ha cambiato, l’ha fatto diventare più forte. Avril, che sta tornando a casa sconfitta perché l’avvocato le ha detto che non ci sono gli estremi per fare causa al chirurgo plastico, non regge il peso di questa rivelazione, perché per anni ha tentato di dimenticare quanto accaduto e improvvisamente ha un crollo: diventa catatonica, non parla più, non reagisce, si trasforma in un pezzo di carne, di cui i figli, ormai senza controllo, possono disporre come vogliono.

Regia di Francesco Romengo
con
Alessia Vaglica
Vincenzo Palmeri
Salvy Bellina
Assistente alla regia Nicola Notaro

Regia di Giuditta Perriera
con
Nicola Franco
Floriana Patti,
Giuditta Perriera
Voce registrata e aiuto regia: Rosario Versaggio

Regia di Nike Pirrone
con
Avril Maria Palazzo
Mario Antonio Paride Pisciotta
Joelle Claudia Di Gangi
voice off Rosaria Sfragara
video Alessandro Librio
Assistenza al movimento scenico Valentina Parlato

In collaborazione con Minimum Fax, Dimora OZ.



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