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Le notti bianche – Visioni di un sognatore

Spettacolo teatrale

Le notti bianche – Visioni di un sognatore

Liberamente ispirato a Le notti bianche di Fëdor Michajlovič Dostoevskij.

In una notte evanescente, una di quelle notti che notti non sono, in cui l’anima non trova requie alla ricerca del riposo, due anime si incontrano, due mondi si toccano in un’atmosfera irreale e magica. Un’ombra vagabonda, insonne, abitante di una solitudine notturna dominata dal sogno, incontra un’altra solitudine che apre un varco nel suo mondo irreale, trasformando il suo fantastico vagabondare in un’avventura commovente.
Le due ombre si incontrano e si parlano, non sempre si intendono, eppure a tratti riescono ad amarsi, di un amore gentile e romantico. L’uno usa la parola per raccontare i suoi sogni, l’altra la gioia della seduzione attraverso la danza.

NOTE DI REGIA

L’idea di questo adattamento de Le notti bianche di Dostoevskij nasce dalla diversità di linguaggio tra i due protagonisti. Nasten’ka infatti è stata letta come un personaggio passionale, che affronta la vita e le relazioni in maniera istintiva e romantica, “il sognatore” è invece un personaggio sempre avviluppato nei propri pensieri, nelle storie fantastiche che crea nei suoi sogni, staccato dalla realtà e dalle persone “reali”. Questa lettura ha portato ad un riadattamento del testo dove Nasten’ka non parla attraverso la parola, come invece fa il “sognatore”, ma attraverso la danza. I due nonostante questa apparente lontananza linguistica riescono a capirsi e incontrarsi. Nasten’ka appare come colei che attraverso il suoi sensi, attraverso i suoi racconti e il suo sguardo, riesce a mostrargli l’alternativa, la parte mancante, quella irrazionale, che all’uomo non è ancora visibile. Ma quando lei ritorna dal suo vecchio amore, il sognatore ritrova la casa spoglia, e le sue giornate svuotate di quel valore che Nasten’ka aveva reso al suo tempo. Così improvvisamente torna la luce, è mattino, ma quella luce invece di far risplendere le cose, sembra paradossalmente oscurarle.

Con Dario Frasca ed Emilia Guarino

Regia di Laura Scavuzzo
Coreografie di Emilia Guarino
Musiche realizzate dagli OM (Gabriele Ajello, Marcello Barrale, Nicola Mogavero e Giuseppe Schifani)
Scenografie, luci e costumi di Ambra Gioia

Una produzione Associazione Culturale Pettifante
info e prenotazioni: www.piccoloteatropatafisico.it – 3338621178



Tag:

Fëdor Michajlovič Dostoevskij

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Piccolo Teatro Patafisico



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