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Le Relazioni Instabili

Spettacolo di Amalia Salemme

Le Relazioni Instabili

Le Relazioni Instabili è uno spettacolo impaginato in quadri, frutto di un percorso laboratoriale condotto con attori professionisti e aspiranti tali che ha dato voce all’espressione corporea, attraverso la tecnica dell’improvvisazione, il teatro-danza e la ricerca teatrale.

Cronaca di un Disamore, un testo di Ivan Cotroneo, ci ha permesso di orientarci su temi quali l’amore, la separazione, la gratitudine, la paura e il doppio legame affettivo (vittima- carnefice). Luca, l’io narrante, ci introduce nella trama della sua relazione affettiva attraverso considerazioni sulla sua vita nel presente e la rievocazione dei suoi ricordi analizzati con lucida consapevolezza e razionalità ma anche con parentesi di puro lirismo. Il processo di identificazione è immediato e totalizzante, poiché la sua, è una realtà universale valida per tutti. Si tratta di un percorso di rielaborazione necessario provocato dalla perdita affettiva. Il lutto coincide con una presa di coscienza dei propri limiti e delle necessità, in un lavoro di trasformazione e di crescita, di continue rielaborazioni che mettiamo in atto per avvicinarci all’idea più autentica che abbiamo di noi stessi.

In scena si susseguono visioni ed immagini proprie di una realtà trasfigurata: donne libellule impigliate nelle reti delle loro scelte, uomini senza amore riabbracciano la vita annegando in un mare in tempesta, due clown: Humbert e Lolita, giocano a tennis immersi nell’incanto visionario di un gioco.

Gli attori sono stati guidati dal lavoro di drammaturgia e di regia attraverso la tecnica dell’improvvisazione nel liberare la loro creatività e le loro emozioni, in una ricerca che si orienta alla creazione di una realtà trasfigurata.

Il tango apre uno spazio simbolico rimandandoci suggestioni in grado di riattivare un contatto con la nostra interiorità.

Con: Martina Costanzo, Antonio Lo Bue, Carla Milazzo, Amalia Salemme, Francesca Vaccaro.
CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DEL MAESTRO DI TANGO ARGENTINO : DIEGO CALARCO
Regia: Amalia Salemme

Amalia Salemme
Regista e drammaturga, si specializza in drammaturgia teatrale nel 2000 presso la scuola Holden di Torino di Alessandro Baricco. Durante il biennio si confronta con diversi drammaturghi, attori, registi e critici teatrali come Gabriele Vacis, Spiro Scimone, Luca Scarlini, Leonardo Muscato, Cristina Pezzoli. Dopo alcuni mesi a Milano dove lavora con Sergio Ferrentino per Radio Tre Rai, come assistente alla trasmissione del radiodramma a puntate Radio Bella Blu,si trasferisce a Bologna dove partecipa ai laboratori teatrali condotti dai registi Arnaldo Picchi e M. Cossati. Collabora con il presidente del D.A.M.S. Claudio Meldolesi, alla gestione e all’organizzazione dell’archivio teatrale dedicato all’artista Leo De Berardinis. Organizza piccole rassegne teatrali. Collabora come aiuto-regia per il direttore del teatro I.T.C. di San Lazzaro, Pietro Floridia. Nel 2004 mette in scena i suoi primi spettacoli e reading di poesia : Il pranzo dei Miracoli, Versi per una camicia da notte rossa, La Mafia non esiste, Lady Lazarus.. Le sue creazioni sono il risultato di un interesse orientato alla drammaturgia inglese contemporanea e allo studio di alcune poetesse e scrittrici come Silvya Plath, Anne Sexton, Virginia Woolf, Sarah Kane, Karen Blixen . Inoltre una viva passione per la danza orientale e il tango argentino, la spinge spesso ad inserire tali linguaggi artistici nei suoi lavori teatrali. Si laurea al D.A.M.S. presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna, in qualità di esperto in scienze e tecnologie delle arti figurative, della musica, delle arti e della moda. Dal 2008 vive in Sicilia a Palermo: città “madre adottiva”, dove conduce laboratori teatrali finalizzati alla messa in scena di spettacoli, con bambini e adolescenti di vari istituti e licei della città di Bagheria e con attori e aspiranti tali. Cura la regia dello spettacolo multimediale “Insemina” presso il teatro Orione Spicuzza. E’ Attrice protagonista nellospettacolo “Tiamat”: Sonata per flauto, corpo e voce n.3. Testo e regia di Giulio Giallombardo, nell’ambito del Liberarte Festival Baia dei Ciclopi, Aspra – Bagheria (PA).



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