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MANIFESTO alla GAM

Il progetto di Adalberto Abbate e Mario Consiglio

MANIFESTO alla GAM

Sabato 16 aprile alle 18:00, presso la GAM / Galleria d’Arte Moderna di Palermo, si inaugura MANIFESTO, il progetto di Adalberto Abbate e Mario Consiglio, già esposto al Centro per l’Arte Contemporanea di Palazzo Lucarini (Trevi, luglio 2015) e al Grimmuseum (Berlino, febbraio 2016).

L’esposizione è un originale dialogo tra Adalberto Abbate e Mario Cosiglio, rientra nel progetto Sicilia Contemporanea – ideato dalla Gam di Palermo e da Ars Mediterranea – come indagine sui linguaggi della contemporaneità sviluppato in un Museo con una collezione storicizzata, estraneo, almeno secondo logiche tradizionali, a questo tipo di sperimentazioni.
Nelle sue più ampie accezioni semantiche MANIFESTO, un progetto espositivo inedito di Adalberto Abbate (Palermo, 1975) e Mario Consiglio (Maglie, 1968), è un caleidoscopico comporsi di affiche, tabelloni e aforismi metropolitani, conglobati e sovrapposti a frammenti sparsi di memorie: immagini “note”, “evidenti”, apparentemente lapalissiane, segno residuo di un bombardamento visuale martellante e convulso.
Le istantanee di vissuto, i ricordi intimi e quotidiani, qui sconfinano e si sovrappongono a un immaginario collettivo sovrabbondante e impersonale; brandelli di cronaca, propaganda politica o semplice campagna pubblicitaria, destrutturati e ricomposti in una gabbia memoriale in continuo movimento e trasformazione.
Attraverso un processo di demolizione estetica, le immagini, assemblate, recuperate, non mediate, mostrano il fluire incessante dell’informazione, il loro indispensabile valore testimoniante non scevro da contaminazioni mediatiche.
I due artisti affrontano con sensibile e lucida disamina il tema della potenza icastica dell’immagine: esibiscono i volti e le icone della contemporaneità, spaziano dalla cronistoria internazionale alle interferenze locali, ci conducono in un non-luogo personale albergato da ricordi di momenti familiari che non torneranno più. Sono immagini non ancora digerite, non manipolate, rapite e riconsegnate senza un ordine di narrazione. Il motore è la curiosità estetica, la forza trainate è la potenza magnetica delle immagini, appunti visivi di un progetto fatto di memoria e sensazioni ma senza costrizioni formali o gerarchie di valore.
È il non valore la chiave di lettura; lo scarto, l’eccedenza, la merce di scambio e tutto ciò che carica la mente di tensioni, energie e sinergie. La vita viene presentata nella sua struttura reale e fragile, senza alterazioni, come testimonianza semplice e a volte difficile da assimilare.
MANIFESTO è ciò che dentro di noi e attorno a noi; è un complesso di input che si innesta nella mente attraverso i movimenti rapidi dei nostri occhi; è ciò che si fissa nella memoria e muta i nostri comportamenti, le nostre reazioni e ciò che siamo e che saremo. È un contenitore memoriale proteiforme destinato a venir fuori per descriverci e rappresentarci.
Nel suo valore aggettivale, dunque, MANIFESTO enuclea il senso più profondo dell’esposizione, una riflessione sul presente condotta attraverso un accumulo sfrenato di annotazioni oculari, proposte in apparente disordine ma demiurgicamente ricomposte nell’intento di mostrare come immagini apparentemente innocue siano in realtà attive nel contesto politico e sociale e quindi basilari per una più congrua indagine sulla contemporaneità.
(Testo: Maria Luisa Montaperto)

La mostra rimarrà visitabile fino al 16 maggio 2016 dal martedì alla domenica, dalle 9:30 alle 18:30. La biglietteria chiude un’ora prima. Lunedì chiuso, anche se giorno festivo.



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