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“Manifesto”, personale di Paolo Troilo al Museo Riso

Mostra a cura di Bruno Corà, pensata per gli spazi del Riso

“Manifesto”, personale di Paolo Troilo al Museo Riso

Stimolando il dialogo tra i diversi linguaggi del contemporaneo e rivolgendosi ad un pubblico sempre più vasto, il Museo Riso ha dato vita a una progettualità dinamica e interdisciplinare che, da un lato, ha focalizzato l’attenzione sui protagonisti dell’arte contemporanea internazionale, dall’altro ha coinvolto sempre più le giovani generazioni di artisti.
È in tale ottica che si inserisce oggi la realizzazione della personale Manifesto dell’artista Paolo Troilo, curata da Bruno Corà, appositamente pensata per gli spazi espositivi del primo piano di Palazzo Belmonte Riso, che inaugura i suoi spazi rinnovati a seguito del Poin di riqualificazione del museo.

Da venerdì 18 marzo, alle ore 18:30, saranno esposte al pubblico venti opere di grandi dimensioni, alcune delle quali dedicate alla Sicilia, terra di adozione dell’artista pugliese che dal 2015 fa parte dell’Archivio S.A.C.S. – lo Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia, creato dal Museo Riso per la promozione della creatività siciliana in Italia e all’estero.
Ciò che rende unica la pittura di Troilo è la sua tecnica. Il suo è un figurativo ottenuto attraverso la pittura con le dita che immerge direttamente nei vasetti di colore e stende sul supporto con una forza ed una energia in grado di coinvolgere e affascinare l’osservatore.
La sua carriera inizia da pubblicitario e si aggiudica numerosi premi, ma qualche anno fa decide di dar vita alla passione per il disegno, la pittura che coltiva da piccolo, compra i colori ma dimentica i pennelli e, da quel momento magico per la sua carriera, inizia a dipingere con le mani, affonda le dita nel colore e imprime sulla tela i suoi sentimenti con rabbia e con il desiderio di trasmettere la forza delle sue idee.
Artista libero ha presentato le sue opere in giro per il mondo partecipando con il supporto dei suoi ammiratori che lo hanno sempre incoraggiato infondendogli stimoli costanti.
Il suo stesso nome richiama un personaggio leggendario, è uno dei figli del re Priamo e di Ecuba, la cui storia è strettamente legata al destino di Troia. Nella letteratura trova numerosi richiami in età tardo antica, medioevale e moderna. Il Nostro Troilo ripercorre un cammino impervio, da solo cerca di affermare il suo essere la trasmissione di un messaggio di giustizia fortemente legato con la Sicilia e con l’arte.
Egli stesso ci conferma che il suo ingresso nell’arte contemporanea, non più in giovane età gli ha consentito di guardare con uno sguardo maturo e con una sana curiosità.
(Valeria Li Vigni)

La mostra rimarrà visitabile fino al 22 maggio 2016. L’ingresso è libero.



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Per maggiori info: www.palazzoriso.it
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