Il 15 febbraio 2013 presso lo Spazio Cannatella ha inaugurato la mostra di pitture di Igor Scalisi Palminteri a cura di Tiziana Pantaleo dal titolo: Melodia maggiore in manto rosa.
La mostra sarà accompagnata da alcuni interventi sonori realizzati appositamente da Angelo Sicurella. Il musicista, consequenzialmente all’operato del pittore, è andato a riprendere canti e musiche antiche – dal fascino mistico dei cori bizantini alla monumentalità di Bach e Chopin – e li ha “rettificati” , rielaborandoli attraverso l’uso di drum-machine, oggetti e strumenti elettronici.
Si rivelerà nell’unione tra immagini e musica; visioni e suoni si accompagneranno e si completeranno, tanto da farla concepire quasi come una bi-personale, conferma del sodalizio umano e professionale tra Igor Scalisi Palminteri e Angelo Sicurella.
Testi di Davide Lacagnina e Marcello Faletra.
Biografia dell’artista
Igor Scalisi Palminteri (Palermo, 1973) in questa sua nuova personale, presenta più di 30 opere, tra grandi e piccoli quadri, preziose carte e una serie di rielaborazioni scultoree.
Un lavoro lungo quasi un anno, che ha portato l’artista palermitano a confrontarsi e a “scontrarsi” con il passato, a giocare con la storia dell’arte. Tenendone in mente i valori primordiali, rimette in discussione se stesso, rivedendo un determinato modo di fare e concepire la pittura, intesa sempre come pura e rigorosa. In questo processo di riappropriazione si è fatto guidare da Raffaello, Caravaggio, Brueghel, Piero della Francesca.
I “Grandi” vengono studiati, omaggiati, rivisitati; con la sua personale idea di ready-made, recupera alcune icone, e le rielabora, mai privandole però della loro sacralità. Quel senso del sacro riveduto/distorto/ambiguo, onnipresente nella poetica dell’artista, con la sua religiosità insita che ha sempre avuto una forte fascinazione. I suoi “santi” moderni sono sempre stati capaci di ispirare uno strano senso di devozione. Si è sempre fatta viva, attraverso le sue opere, l’esaltazione della loro umanità.
Dalla riappropriazione storica alle incursioni destabilizzanti, il corto circuito che si mette in atto diventa la chiave per leggere – più o meno tra le righe – Melodia maggiore in manto rosa. Chiave che apre la gabbia d’oro in cui è stata spesso “chiusa” la sua pittura tecnica e minuziosa, che aprendosi si libera verso qualcosa di istintivo e gestuale, ironico e sdrammatizzante. E allora ecco apparire tra figure sacre e icone rinascimentali, strani personaggi, giraffe, feticci, volatili, bambole in silicone, tra sorpresa e nonsense, così come lascia intuire Il titolo. Un po’ criptico e un po’ ludico, in realtà sono voci quasi suggerite dal caso; è un gioco tra parole, messe assieme in maniera armoniosa, che non vanno indagate, ma semplicemente accettate.
Sabato 23 marzo 2013, in occasione del finissage – oltre alla presentazione del catalogo della mostra – ci sarà una live performance di Angelo Sicurella, con Angelo Di Mino (violoncello) e Francesco Incandela (violino).
Tag: