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Nicolò Carnesi

Musica dal vivo

Nicolò Carnesi

Dalle ore 22:30 si esibisce sul palco de I Candelai, Nicolò Carnesi.

I biglietti sono acquistabili in prevendita presso il box office della Feltrinelli di Palermo o anche online sul sito del Circuito Box Office Sicilia.

Nicolò Carnesi è il cantautore siciliano che Dente ha indicato tra i migliori del momento. Lo incontriamo prima della sua esibizione all’Iscream Festival di Poirino (Torino). Una manifestazione che si tiene in un anfiteatro all’interno di un’agrigelateria. Carnesi si lascia intervistare con grande disponibilità: naturalmente mentre mangia un gelato.
Quando gli si fa notare che tra i cantautori definiti “giovani” lui è uno dei pochi a essere realmente tale, Carnesi non può che trovarsi d’accordo: “In effetti quelli che vengono considerati i nuovi cantautori emergenti, come Dente o Brunori, non sono davvero giovani, io ho appena compiuto 25 anni”.
Dopo un’infanzia passata ad ascoltare con la mamma cantautori come Battiato, De Gregori e Tenco, Carnesi impara a suonare le percussioni, che più tardi abbandona per approfondire gli strumenti armonici. Inizia a scrivere canzoni a 16 anni, quando, a suo dire, era “uno sfigato, una sorta di Peter Parker”. Sin dall’adolescenza, però, i suoi interessi non si fermano alla musica: “Avevo la passione per il racconto e disegnavo fumetti. Poi cercavo di inventarmi cortometraggi e ho iniziato a comporre musica proprio per usarla in quei cortometraggi”.
A un certo punto della sua biografia, dopo i 17 anni, Carnesi ha una svolta esistenziale e artistica: “Il cambiamento è stato dettato da miei problemi personali, di cui non è il caso di parlare, che mi hanno trasformato anche fisicamente. Da allora il mio rapporto con la musica è diventato più leggero, prima cercavo troppo la tecnica”. Anche gli argomenti dei suoi testi sono mutati: “Prima leggevo Baudelaire e parlavo di cose più estreme, come la morte, poi ho deciso di parlare di quello che mi accadeva attorno, del quotidiano”.
Dopo alcuni anni passati a suonare in giro per la Sicilia, Carnesi viene notato da una casa discografica. Ma è stato difficile emergere in una città come Palermo? “Fino a poco tempo fa – spiega Carnesi – la musica indipendente ha vissuto a Palermo un periodo di fermento, con gruppi come Colapesce e Pan Del Diavolo. La sera ci incontravamo sempre tra musicisti, si era creata una scena. Questo mi ha aiutato a farmi conoscere, perché quando fai parte di una scena non arrivi dal nulla e il tuo nome viene legato a quello di altri emergenti più affermati”.
Ora, secondo Carnesi, quel periodo è finito, ma il giovane palermitano sta vivendo un momento di discreto successo che lo sta portando in giro per l’Italia. Essere in tour, però, comporta anche sacrifici e fatica, soprattutto se si vive in Sicilia: “Per esempio – racconta – per venire a suonare qui abbiamo dovuto fare lunghissime ore di viaggio: siamo partiti in nave dalla Sicilia e dopo essere sbarcati a Napoli abbiamo fatto 800 km per arrivare qui, ed è faticoso”. Se dovesse trasferirsi in un luogo più comodo sceglierebbe le Marche, una regione che lo fa sentire a casa propria, ma se quest’estate potesse viaggiare senza essere vincolato dal tour andrebbe in Scandinavia: “È una terra che mi interessa anche dal punto di vista musicale: da lì e dall’Islanda stanno venendo fuori le cose migliori. Di quelle parti mi piacciono artisti come King of Convenience, Sigur Rós e Björk”.
Oltre a mettere da parte le vacanze desiderate, la passione per il suo lavoro da musicista lo ha costretto ad accantonare gli studi: “Ho frequentato per due anni l’Accademia di Belle Arti, ma l’ho lasciata in sospeso, perché non riuscivo a dedicarmi alla musica come volevo”. Carnesi è contento di quello che sta facendo e non importa se è un lavoro che dà poche certezze: “Ogni tanto mi pongo il problema di non avere un lavoro sicuro – ammette Carnesi – ma perlopiù cerco di non pensarci”. E, d’altra parte, con esordi così promettenti c’è da augurarsi che il nostro non voglia mettere in pratica il proposito espresso in una delle sue canzoni, ossia “cambio mestiere, divento ingegnere”.



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