Michela Buscemi è protagonista e autrice di Nonostante la paura, un testo rieditato nel 2010 a 10 anni dalla prima edizione. Palermitana, donna di coraggio come scrive don Luigi Ciotti nell’introduzione alla nuova edizione, vittima degli abusi del padre e della violenza della mafia. Una paura doppia, rotta però dal suo coraggio di uscire dai legami familistici malati e corrotti. Due famiglie che fondano sul silenzio e sull’omertà la loro unità. Lei, donna, dovrebbe subire e tacere. Michela invece parla, denuncia, va in tribunale costituendosi parte civile al primo maxiprocesso contro la mafia.
Questo libro racconta la sua storia di donna siciliana fiera e libera che con la mafia ha fatto i conti – a caro prezzo – denunciandola, nella paura di nuovi attentati e nel ricordo delle violenze subite. E, come efficacemente sottolinea nella premessa al testo Maria Maniscalco, già sindaco di San Giuseppe Jato (Palermo), «ognuno di noi nasce tante volte nella vita. Michela Buscemi è nata con la scelta di costituirsi parte civile nel primo maxi processo. […] Lo straordinario della sua storia è la piena consapevolezza di sé, lo sforzo di non dimenticarsi mai come persona e come donna. Ne viene fuori una grande dignità che investe tutto il suo comportamento, i suoi gesti, le sue parole.»
Michela Buscemi è nata e vive a Palermo. Oggi è madre di cinque figli. Ha alle spalle un’infanzia di povertà e molestie. Sorella di Totò e Rodolfo, uccisi dalla mafia, si è costituita parte civile al primo maxi processo di Palermo. La sua vita, raccontata in questo libro, è la storia quotidiana di molte donne che nonostante le violenze fisiche e morali subite, nonostante l’isolamento sociale provato, vincono la paura e rompono il silenzio complice della mafia.
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