di Joël Pommerat
regia Luca Mazzone
con cast in definizione
costumi Lia Chiappara
realizzazione costumi Iole Rizzo
musiche Antonio Guida
suono Fiorenza Dado
luci Fiorenza Dado
Teatro Libero – Palermo
Un narratore irrompe sulla scena. È cordiale, elegante. Ci vuole raccontare una storia. Una storia che non sia altro che la verità. Non dirà altro che la verità. La storia è quella di un pezzo di legno, che tra le mani desiderose di un anziano signore diverrà un burattino-marionetta dotato di parola. Come per tutti i ragazzini di oggi, la sua parola è petulante, viziata, un’arma letale per ferire il padre e poter giustificare tutte le scorribande che lo porteranno lontano da lui. Però Pinocchio, questo il nome del burattino che tutti conoscono, farà tante brutte avventure e capirà (o forse no) cosa davvero conta nella vita. La riscrittura di Pommerat traduce “Pinocchio” di Collodi in una storia che ben si confà alla società moderna, dove le figure immaginarie si traducono in figure reali. Pinocchio non è più il frutto di una vivace fantasia, ma diventa quasi la cronaca di quello che oggi può capitare, tra ladri, gentiluomini farabutti, e forse, qualche elegante fatina, ad un ragazzino un po’ viziato.
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