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Qui lo dico e qui lo nego

Uno spettacolo di Di Modica - Nanfa - Pandolfo

Qui lo dico e qui lo nego

Il titolo non è un contenitore, come accade spesso nella stesura di un testo comico, ma è un effettivo filo conduttore attraverso il quale viene letta questa crisi epocale che non è solo politico-economica, perché investe ogni ambito sociale. Con la comicità efficace e misurata che li ha sempre caratterizzati gli autori mettono a fuoco la tendenza italiana a negare l’evidenza cercando di arrampicarsi sugli specchi. Tutti i personaggi sono pronti a rivedere la propria posizione non per capacità critica ma per paura di prendere una posizione chiara e decisa: nessuno si assume la responsabilità delle cose che dice. I temi dello spettacolo sono pertanto: le dichiarazioni e le smentite della politica, gli scapoli fino a tarda età in casa dei genitori, la malasanità vista attraverso gli occhi di Erricuccio (personaggio interpretato da Pandolfo sin dagli inizi della sua carriera e molto amato dal pubblico), la provocatoria formazione di un nuovo partito (dal 1985 ad oggi in Italia ne sono stati creati 84!) e un improbabile, ma molto graffiante, ufficio per la selezione della nuova classe politica. Una gustosissima gag all’interno di un’ambientazione rinascimentale si ricollega in modo inaspettato e divertente con l’attualità. L’imprevedibile Antonio Pandolfo, in più occasioni, duetta con Nanfa e con il poliedrico Giuseppe Giambrone, e il ritmo, sottolineato dalle musiche originali di Massimo Melodia, è sempre estenuante e coinvolgente.



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