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Satierikon

Fabulazioni su Erik Satie

Satierikon

Di e con Dario Ferrari e Nina Lombardino
Al pianoforte Alberto Lo Cicero
Testo e Musica di Mario Modestini
Regia di Dario Ferrari

Scritta e composta nel 2006 come omaggio all’estroso artista francese, personalità musicale che ha sempre destato particolare interesse per il compositore siciliano Mario Modestini, SatiErikon, già nel titolo segna il carattere satirico-parodistico nonché lo strano e originale rapporto che Satie ebbe con la Parigi d’arte fin de siècle.

Mistico, satirico, compositore dalla scrittura musicale del tutto originale, dall’uso di suoni innovativi come di effetti sonori non tradizionalmente musicali, Erik Satie scrive brani difficilmente inquadrabili nei generi conosciuti, sperimenta nuove forme del suono ed inventa di fatto la tecnica del ‘piano preparato’ (inserendo per la prima volta degli oggetti nella cassa armonica dello strumento ne ‘La Piège de Méduse’).

Antiaccademico ( la sua, una satira molto forte contro l’accademismo e la musica dotta), di tutto fece Satie per collocarsi sempre a ridosso della vita musicale francese e mai al centro. “Ironico – talvolta fino al limite dell’ingiuria –.SatiErikon oggi si inserisce in quell’attenzione e pratica che Mario Modestini rivolge ad un genere teatrale in cui alla prosa vengono alternate strofe cantate su arie conosciute (vaudevilles), dove la canzone, eventualmente eseguita sulla scena, sovente è di contenuto licenzioso o satirico. Dal vaudeville e dai tingel tangel – fumosi locali di una Germania anni ’20 e ’30, stipati di sedie e tavolini dove si andava per mangiare ed assistere ad uno spettacolo fatto di orchestrine strampalate ed esibizioni di artisti scalcinati – l’idea musicale di una situazione ironica con l’occhio ad una certa ‘pratica bassa’. Già introdotta nell’arrangiamento personale di opere come “Da Berlino a Broadway” di Kurt Weill, Modestini la ripropone in SatiErikon. Partendo dai “Quaderni di un mammifero”, e in un percorso fatto di chansons e brani pianistici, lo spettacolo si muove attraverso aneddoti, affabulazioni e trans-azioni musicali per una pièce agile, ironica, estremamente fluida. Un organico formato da tre elementi, in omaggio al 3, numero caro a Satie, per il forte significato simbolico ed esoterico, ossessione mistica:- Un attore che impersona Lui stesso, una chanteuse (La dive dell’Empire) e una pianista che impersonerebbe un allievo dai tempi in cui l’originale Erik suonava allo Chat Noir, il famosissimo Teatro-Cabaret di Parigi.

Info e ticket: www.tickettando.it



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Per maggiori info: www.liberiteatri.it
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