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Terra del ritorno

Proiezione

Terra del ritorno

La Sede Sicilia della Scuola Nazionale di Cinema – Centro Sperimentale di Cinematografia è lieta di invitare alla sesta proiezione del ciclo dei saggi di diploma, opere prime degli allievi filmmaker del Centro Sperimentale di Cinematografia, lunedì 3 giugno con “Terra del ritorno” di Valentina Pellitteri alle ore 20.30 presso il Cinema De Seta – Cantieri Culturali alla Zisa – Palermo.

A seguire la mostra (a cura di Marcello De Masi, Sebastiano Raimondo con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti e Sandro Scalia),di scatti inediti del rinomato fotografo Giovanni Chiaramonte, che sarà inaugurata in sua presenza, presso La Grande Vasca ai Cantieri Culturali alla Zisa.

L’idea di questo film documentario è quella di compiere una riflessione estetica ed esistenziale sul paesaggio attraverso l’esperienza artistica del fotografo GIOVANNI CHIARAMONTE.

Nel racconto di questa sua esperienza, che è esperienza di vita di chi ha diviso la propria esistenza tra il nord e il sud, la Sicilia, intesa come metonimia del mondo, diventa implicitamente protagonista del film.

Chiaramonte nasce a Varese nel 1948, da genitori di Gela, si trasferisce a Milano e dal 1967 si dedica e studia fotografia fondando la propria visione sulla concezione della realtà come dramma della forma. Il suo interesse principale è infatti proprio l’intreccio tra forma dei luoghi e destino degli uomini.

La Sicilia è punto di partenza ma anche un punto di ritorno: Isola di luce e terra di tenebra, isola dove si resta perennemente tentati dalla fuga, è un universo nel quale lo struggimento del mancato ritorno segna l’estremo di una scala tonale.

Un film intensamente legato ai temi del percorso umano dell’artista e alle sue riflessioni sul rappresentare.

NOTE DI REGIA

Questo film vuole parlare della Sicilia come paesaggio possibile e impossibile attraverso il rapporto del suo territorio, e non solo, con gli SGUARDI costituitivi del film: quello esplicito del maestro fotografo, e quello implicito della regista Valentina Pellitteri interessata nel suo percorso formativo al rapporto tra cinema e altri linguaggi delle arti visive e performative.

La fotografia rappresenta la fine e l’inizio al tempo stesso di un intervallo sospeso. Il mezzo cinematografico qui rappresenta il tempo di questo atto: riesce ad espandersi attraverso il movimento in ciò che è racchiuso nello spazio della stessa foto e sconfinare; cerca semplicemente attraverso il ritmo del montaggio di mettere in relazione tra loro gli scatti; e infine racconta tutto ciò che nella pratica della fotografia si riferisce al rituale della fotografia, al tempo dell’azione e dell’incontro dell’uomo coi luoghi.

VALENTINA PELLITTERI

Nata nel 1981 a Catania, ha sempre vissuto tra la Sicilia e l’Emilia Romagna.

Dopo un lungo percorso legato alla danza, comincia a esplorare anche altri linguaggi dell’arte, focalizzando la sua attenzione sulle sperimentazioni, i generi di confine.

Impara tutto ciò che può; fa la cuoca e studia critica di spettacolo e arte contemporanea. Realizza alcuni video e lavora come assistente e consulente di diversi amici performer e artisti fino al 2008. Il motivo per cui approda al cinema è perché in qualche modo può contenere tutti gli altri linguaggi dell’arte, e perché crede che attraverso la rappresentazione cinematografica (nel documentario soprattutto )si concreti una delle più profonde, consapevoli ed intense esperienze di relazione col mondo, con la realtà, col sogno.

Ama il mare, predilige la cottura a vapore e ha molte, troppe, storie da raccontare. Nel 2012 si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia -Sede Sicilia.

Attualmente vive a Palermo, dove fioriscono i cedri.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.



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