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Tornano “Le Vie dei tesori”: 300 luoghi aperti in tutta la Sicilia

A Palermo 130 luoghi aperti, passeggiate, degustazioni ed eventi

Tornano “Le Vie dei tesori”: 300 luoghi aperti in tutta la Sicilia

A Palermo arriveranno dal 5 ottobre al 4 novembre, ma già da domani Le Vie dei Tesori ritornano in gran parte della Sicilia: ad Agrigento, Caltanissetta, Messina, Siracusa, debuttando a Trapani, Ragusa, Modica e Scicli.
 
Quest’anno, verranno aperti al pubblico 300 luoghi in tutta l’isola, di cui 130 solo a Palermo, che aggiunge siti nuovi e diversi ad ogni edizione: terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane, persino il carcere e l’ex aeroporto militare.
 
Il Festival Le Vie dei Tesori, nato nel 2006 nella città Capitale della Cultura 2018 e giunto alla sua dodicesima edizione, si allarga all’intera Sicilia – con una piccola ma significativa partecipazione di Enna – aggiungendo a Messina, Siracusa, Agrigento e Caltanissetta – già protagoniste di un riuscito e partecipato debutto, lo scorso anno – anche Catania, Trapani e le tre città del barocco, Ragusa, Modica e Scicli. Ma è soprattutto l’anno in cui Le Vie dei Tesori oltrepassa lo Stretto, con un’esperienza-pilota negli ultimi due weekend di ottobre in quattro città e comprensori del Nord Italia: Milano, Mantova, Chioggia e la Valtellina.
 
Lo slogan di quest’anno è “Abbracciare la città”.
 

Il Festival in tutta la Sicilia

 
La nuova avventura si apre, quindi, venerdì 14 settembre con i tre primi weekend: fino al 30 settembre, si potrà viaggiare verso Messina (29 luoghi) dove per la prima volta viene ricomposto l’affresco liberty delle ville private; proseguire per la candida Siracusa (25 luoghi) che apre i suoi ipogei e le famose Latomie, ma anche il giardino segreto del museo Paolo Orsi; Agrigento (17 luoghi) dove, oltre alle chiese nascoste – sarà mostrata la “scala elicoidale” della cattedrale di San Domenico, che neanche gli agrigentini conoscono – saranno visitabili per la prima volta le terme romane appena portate alla luce alla Valle del Templi.
 
In viaggio ancora: ecco Trapani (19 luoghi) dove si recuperano le tracce dell’antico ghetto e dove si potrà andare eccezionalmente in barca a scoprire l’antico carcere della Colombaia; Caltanissetta (15 siti) con un tour “esperienziale” al teatro Regina Margherita e un focus sulle macchine di scena.
 
Discorso a parte per il Val di Noto: Ragusa, Modica e Scicli dividono volute barocche, circoli di conversazione, antiche cattedrali, un’intera provincia di cui l’UNESCO ha riconosciuto per la sua unicità stratificata. Chi finora ha girato per Palermo con in mano la mappa de Le Vie dei Tesori, cercando di non perdere cappelle, cripte o terrazze, non potrà mancare l’appuntamento con il resto della Sicilia. E ritornare nel capoluogo da dove, magari, ripartire magari a metà ottobre: dal 19 si aggiungono Catania, con altri 25 luoghi che sembrano sbucare dall’architettura unica, impastata di lava; ed Enna, ultima arrivata, con un piccolo ma significativo itinerario.
 

Le Vie dei Tesori a Palermo

 
A Palermo Le Vie dei Tesori è la più grande manifestazione dedicata alla promozione del patrimonio culturale della città, sotto l’egida negli anni delle più alte istituzioni dello Stato (Presidenza della Repubblica, Camera, Senato, ministero dei Beni Culturali). Quest’anno il Festival è inserito nelle manifestazioni a massimo richiamo turistico dell’assessorato regionale al Turismo, è iniziativa direttamente promossa dell’assessorato regionale ai Beni culturali, è incluso nelle manifestazioni dell’Anno europeo del Patrimonio culturale e nel programma ufficiale di Palermo Città della Cultura 2018. A marzo il festival è stato scelto dai giornalisti della stampa turistica come esempio di creatività: e ha vinto così i #Winning Ideas Outdoor Awards, assegnati durante l’Outdoor Expo di Bologna.
 
A Palermo, accanto all’apertura dei luoghi c’è un fitto programma di eventi, a partire dagli oltre cento tour d’autore guidati da esperti, botanici, giornalisti, scrittori: ognuno avvierà un suo viaggio inedito alla scoperta di una Palermo sconosciuta, annodando tracce, tradizioni, leggende, suggestioni; ma anche un Festival Kids per i bambini, con speciali laboratori a tema. Ritornano, dopo il successo dello scorso anno, sia l’Itinerario contemporaneo, curato da Paola Nicita, che scopre gallerie private che ospitano mostre e installazioni, spesso ideate apposta per Le Vie dei Tesori; che la Notte Unesco, con la Fondazione Unesco Sicilia, che apporrà una “coda” al festival (9-11 novembre) con un weekend dedicato ai siti del percorso arabo normanno.
 
Sulla stessa linea anche il responsabile dei Beni ecclesiastici della diocesi di Palermo, padre Giuseppe Bucaro che ha annunciato al presenza di Monsignor Ravasi il 29 settembre all’inaugurazione di una mostra di ori, argenti, pezzi inediti “di cui ignoravamo l’esistenza” nel chiostro di santa Caterina; e del direttore del Sistema museale dell’Università di Palermo Paolo Inglese, che ha sottolineato la nascita del festival proprio in seno all’Università, dodici anni fa, e che continua a far conoscere anche i tesori “scientifici” dell’Ateneo.
 
E ancora, un progetto sulla valorizzazione di vecchi e nuovi artigiani, e alcuni eventi speciali.
 

I 130 luoghi aperti a Palermo

 
Un unico, enorme museo diffuso: ormai è difficile trovare luoghi inediti per il capoluogo. Eppure anche quest’anno Le Vie dei Tesori ne propone: come l’imponente carcere dell’Ucciardone, emblema di anni bui ma oggi pieno di attività produttive e artistiche, che racconterà storie dimenticate.
 
O l’ex aeroporto militare di Boccadifalco, voluto dai Florio e tra i più antichi d’Italia: si visiterà il rifugio antiaereo appena scoperto (che si aggiunge a quello di piazza Pretoria) e, per i più audaci, un vero “battesimo del volo” sul Piper.
 
Quest’anno, spigolando tra 130 luoghi, salta agli occhi che il festival apre quasi tutte le residenze normanne, con l’importante supporto della Soprintendenza: la Zisa, la piccola Cuba con i giardini di Villa Napoli, Maredolce, e aggiunge l’antica fortificazione araba del Castello a Mare; alla già nota camera dello scirocco di Villa Naselli, si aggiunge quest’anno un’analoga zona di refrigerio a Fondo Minciulla, scavata nella roccia da cui si intravede l’ingresso a un qanat: per anni è stata proprietà di una famiglia mafiosa e nel 1980 fu sequestrata dall’allora giudice istruttore Giovanni Falcone.
 
L’Istituto Gonzaga apre per la prima volta la cappella e l’antica biblioteca che racchiude la memoria della Compagnia di Gesù; l’Istituto Padre Messina racconta l’esperienza del “pazzo di Dio” e l’Ordine degli Architetti mette a disposizione i saloni affrescati di Casa Florio all’Olivuzza.
 
Nell’anno in cui cade il venticinquennale dell’omicidio di Padre Puglisi, il festival inserisce nel circuito sia l’abitazione del sacerdote ucciso a Brancaccio (oggi museo della memoria); che il No Mafia memorial appena nato sul Cassaro, che il Giardino della Concordia di Pallavicino, colorato omaggio alle vittime di tutte le violenze.
 
Le chiese: ormai non si contano più cappelle, oratori, cripte; al lungo elenco si aggiungono la pressoché sconosciuta chiesa di Santa Venera arrampicata su una porzione di antiche mura sopravvissute alla Kalsa; la barocca chiesa dei Tre Re; il gioiello barocco che è la Madonna della Mercede, nel cuore del mercato del Capo; e l’imponente San Francesco di Paola, fresca di restauro; Santa Maria degli Agonizzanti, creata dai frati che assistevano i condannati a morte e anch’essa appena restituita; ritorna eccezionalmente la chiesa di Santa Caterina e, su prenotazione, si aggiunge il convento.
 
Nella borgata dell’Acquasanta, dove l’anno scorso fu protagonista la grotta dell’acqua miracolosa, oggi si scoprirà l’ex lazzaretto poi Manifattura tabacchi. E ancora l’Istituto Florio Salamone, istituito e aiutato dai nobili Ignazio e Franca (che vollero anche il famoso Tiro a segno, che si visiterà a cantiere aperto, sul litorale di Romagnolo) o il museo del tesoro di santa Rosalia, arrampicato su Monte Pellegrino e inaugurato appena due mesi fa.
 
Apriranno le porte inediti musei scientifici, con l’aiuto dell’Università, si scoprirà un’ala inedita dell’Albergo delle Povere, con la chiesa, il chiostro, gli archivi, gli antichi lavatoi. Al liceo Vittorio Emanuele, la casa editrice Flaccovio narra “I Beati Paoli“, su via Cavour si racconterà la vera storia dell’ex supercinema Excelsior.
 
Le nobili famiglie palermitane aprono già da qualche anno i palazzi privati: alla lista già lunga si aggiunge ora l’elegante e del tutto inaspettato giardino di Villa Tasca popolato da colorati cloni di alcune opere in 3D della Villa, realizzati da Artficial in fibra di mais.
 
Ma la lista è veramente infinita. La maggior parte dei siti sono aperti dalle 10:00 alle 17:30.
 
Sono 18 i luoghi – tra cui anche la collezione antiquaria di maioliche Athena e i depositi della Galleria d’arte moderna – visitabili solo su prenotazioneeffettuabile sul sito – dove è possibile scegliere il giorno e l’orario di visita.
 

L’itinerario contemporaneo

 
Secondo anno per l’Itinerario Contemporaneo, curato da Paola Nicita: una selezione di esposizioni e di luoghi, dove giovani guide creeranno speciali trait d’union tra l’opera e il pubblico. Spazi privati, non sempre fruibili o accessibili, vissuti come luoghi aperti alla sperimentazione e al confronto. Dai Magazzini Parlato con un progetto dell’artista del tessuto Isabella Ducrot, all’oratorio di Santa Maria la Nuova, con un’antologica “in corso” di Simone Mannino; nei tre piani più sotterraneo di Palazzo Oneto di Sperlinga, messo a disposizione da Roberto Bilotti e Cesira Palmeri, le mostre dei giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti. Riapre Casa Spazio con le proposte dei colleghi marchigiani di Casa Sponge, Le Mosche continua nelle sue “indagini” sul corpo, e Minimum Studio sta già ultimando un suo cartellone, un’esposizione diversa per ognuno dei cinque weekend.
 
Quest’anno i sei luoghi di Itinerario saranno visitabili con lo stesso coupon dei luoghi e – tranne l’eccezione dei Magazzini Parlato – saranno aperti di sera, dalle 18:00 alle 22:00, per un’ideale prosecuzione delle visite diurne.
 

Gli artigiani di Palermo

 
Gusto e olfatto sono legati a due imprese storiche della città: la fabbrica di Anice Tutone e il Museo del caffè di Morettino, cui quest’anno si aggiunge l’inedita fabbrica dei maestri caramellai Terranova, nel cuore di Ballarò. Ma Le Vie dei Tesori ha pensato più in grande: e presenta una guida in progress degli artigiani di Palermo, vecchi e nuovi. Sarti, ceramisti, cesellatori, tabaccai, erboristi, panifici, pupari, artigiani del cuoio, del tessuto, della carta, cioccolatieri, pupari, ultime osterie e gelaterie familiari: ecco i primi 100 luoghi – scelti liberamente da un comitato di giornalisti e operatori culturali innamorati della città. La brochure dei primi 100 luoghi, in italiano e inglese, sarà distribuita a cittadini e turisti con la brochure del Festival. E, in collaborazione con Confartigianato che organizza a Palermo la sua convention nazionale proprio nel primo weekend di ottobre, 20 di questi artigiani saranno messi a rete per un progetto-pilota che prevede itinerari a tema e laboratori aperti alla città. Piccoli tesori viventi, che stanno al fianco di quelli monumentali.
 

Degustazione e cene “Gioiello”

 
Perché cultura non è solo la chiesa ritrovata, la tavola restaurata, l’angolo nascosto, la libreria su un carro. Cultura è anche cibo che, in certi casi, si può anche trasformare in un’esperienza “sensoriale, olfattiva, di gusto”. Ne è convinta Planeta, l’azienda vinicola partner quest’anno de Le Vie dei Tesori con il progetto “Planeta e i tesori”. In venti luoghi d’arte – a Palermo, ma anche a Trapani, Caltanissetta, Messina, Siracusa, Ragusa, Modica e Scicli -, alle 19:00, quando le code saranno terminate e il pubblico pian piano scemato – si potrà partecipare a una visita esclusiva condotta da un ospite d’onore, seguita da una degustazione di vini Planeta – che a loro volta racconteranno così il territorio -, a sua volta guidata da un enologo.
 

Gli appuntamenti

 
Ecco tutti gli appuntamenti città per città (tutti alle 19:00): a Messina, il 14 settembre a Castel Gonzaga, il 21 settembre a Villa Cianciafara e il 28 settembre alla Chiesa di San Giovanni di Malta; a Siracusa il 14 settembre al Teatro Comunale e il 28 settembre a Palazzo Greco; a Scicli, il 14 settembre a Palazzo Spadaro, a Ragusa il 21 settembre a Palazzo Arezzo di Trifiletti, a Modica il 28 settembre a Palazzo Castro Grimaldi; a Caltanissetta il 21 settembre a Palazzo Testasecca; ad Agrigento il 28 settembre al Museo Diocesano; a Trapani, il 21 settembre alla Salerniana e il 28 settembre al Museo San Rocco; a Palermo il 5 ottobre alla Cupola del Santissimo Salvatore, il 13 ottobre al Museo del Risorgimento, il 19 ottobre al Mulino di Sant’Antonino (con una speciale degustazione di Olio), il 26 ottobre a Palazzo Asmundo, il 3 novembre a Villa Pottino.
 
Palazzo Asmundo propone invece un’inedita esperienza che tocca tutti e cinque i sensi: ogni venerdì e sabato alle 19:00 aperitivo tra le collezioni storiche e con vista sulla Cattedrale oppure alle 21:00 una cena di gala vista Cattedrale che guarda alla cucina dei monsù, i cuochi francesi delle famiglie blasonate.
 
Un tuffo nella Palermo nobile del bel tempo che fu, sentendosi per poche ore, gentiluomini e dame. Per partecipare, occorre effettuare la prenotazione a questo link.
 

Le passeggiate

 
Le passeggiate de Le Vie dei Tesori ormai sono un segno distintivo del festival, un passo in più rispetto allo storytelling dei luoghi. Condotte da botanici, giornalisti, appassionati, geografi, professori, saranno circa cento, suddivise (e spesso replicate) nelle cinque settimane a Palermo.
 
E sono al debutto anche nelle province, soprattutto a Siracusa dove si scoprirà così, per esempio, l’antica Giudecca; oppure ad Agrigento, sulle orme dei nobili Chiaramonte. A Palermo si va da monte a mare, da verdi riserve a colorati mercati, da vicoli a palazzi, sulle tracce di monache impaurite o truci pugnalatori, in virtuale compagnia di cavalieri o donne di malaffare, eretici o speziali. E se proprio non vi basta, si può partecipare a un tour notturno con il musicologo e uomo di teatro Giovanni Mazzara, che condurrà i visitatori su itinerari al chiaro di luna, un progetto che si chiama “Buongiorno Notte”.
 

Il Festival per i più piccoli

 
Sarà un simpatico elefantino nano, LIO, a accompagnare i bambini de Le Vie dei Tesori, nelle speciali visite guidate su misura in collaborazione con Babyplanner.it. Cinque luoghi dove le famiglie con bambini saranno assolute protagoniste, con ingresso prioritario, una family card dedicata, giochi di enigmistica e una caccia al tesoro, con tanto di “book”, alla chiesa dell’Origlione, Palazzo Asmundo, Teatro Biondo, Archivio comunale ed ex Mulino di Sant’Antonino. Oltre a questi, c’è un progetto didattico per le scuole alle quali verranno proposte – in tutti i giorni della settimana e non solo nei weekend – differenti esperienze artistiche e culturali da associare alle visite dei “tesori”. Nelle piazze Castelnuovo, Marina, Bellini e Verdi, ci saranno 4 gazebo dove bambini e ragazzi potranno partecipare a laboratori su Teatro dei Pupi, palazzi del ‘700, la scuola dei Serpotta e le maioliche. Lio nasce dalla matita di Nina Melan, 99POM piccola officina del meraviglioso.
 

Info utili e biglietti

 
Tutti i coupon si trovano online sul sito de Le Vie dei Tesori. Sono previsti tre pacchetti di 10 visite a 10,00 €; 4 visite a 5,00 € e 1 visita a 2,00 €.
 
Tutti i coupon si possono acquistare anche nei quattro info-point disponibili in città, presenti nelle seguenti piazze: piazza Castelnuovo, piazza Marina, piazza Bellini e piazza Verdi.
 
Per maggiori informazioni, potete chiamare lo 0918420104, tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00.
 
Per le visite nei luoghi (esclusi i luoghi su prenotazione) non occorre prenotare. Basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul sito de Le Vie dei Tesori e presentarsi all’ingresso dei luoghi.
 
Acquistato il coupon, si riceverà una mail con codice QR che dovrà essere stampata e mostrata all’ingresso dei luoghi (o mostrata su smartphone o tablet).
 
Il coupon da 10 o 4 visite non è personale e può essere utilizzato contemporaneamente da più persone in diversi luoghi, fino a esaurimento del suo valore.
 
Per chi è sprovvisto del coupon elettronico saranno disponibili nei diversi luoghi, soltanto ticket da 2,00 €. Le scuole possono prenotare le visite scrivendo a prenotazioni@leviedeitesori.it.



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