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Un filo d’olio

Un libro di Simonetta Agnello Hornby

Un filo d’olio

SIMONETTA AGNELLO HORNBY presenta UN FILO D’OLIO (Sellerio)
interviene CHIARA AGNELLO
introduce LIA VICARI

«Simonetta Agnello fabbrica delle meravigliose masserie di campagna, ha un senso del romanzo, del volume, – parlo del volume in senso architettonico non in senso librario -, che oggi tendiamo a perdere preoccupati del raccontare del viaggio all’interno della propria stanza e non a costruire, invece, qualche cosa che francamente possa resistere».
Andrea Camilleri

Memoria familiare, nostalgia dell’infanzia, romanzo autobiografico. Un filo d’olio è tutto questo. E anche un ritratto della Sicilia anni Cinquanta in una famiglia dell’aristocrazia terriera. Simonetta Agnello Hornby ha raccontato la Sicilia con storie forti e personaggi leggendari, dalla Mennulara, alla zia marchesa, alla monaca Agata, attraversando l’Otto e il Novecento. Ora è il ricordo autobiografico che si fa protagonista in uno scenario, quello della casa di campagna, dove l’autrice ha trascorso le estati della sua infanzia e giovinezza. Si chiama Mosè il luogo dell’anima di Simonetta Agnello, nome biblico derivante dal primo proprietario – un’opera pia – della antica masseria che ha resistito alla guerra. A pochi chilometri dai templi dorici dell’antica Akragas Mosè accoglie da maggio a ottobre la famiglia Agnello. Simonetta rivive e racconta quelle estati, i riti del viaggio, l’arrivo – ogni volta una emozione rivedere l’enorme gelso, le aie assolate, gli ulivi argentati, le stanze fresche, cercare i nidi tra le persiane, attendere gli ospiti, le visite, i cugini. I giochi, gli svaghi che si ripetono sempre uguali. E nel racconto affiora il lessico familiare, i parenti e le loro mille storie, i contadini, la servitù, figure che si sono impresse nella memoria dell’autrice e da cui ha tratto spunto per i romanzi in cui storia e tradizione si combinano con una intensità evocativa tale da far pensare ad alcuni classici della letteratura siciliana. Fra i ricordi più vivi quelli legati ai riti del cibo e della sua preparazione, piatti legati alla tradizione familiare, agli aromi pungenti della campagna, alle verdure spontanee e ai segreti mai svelati. E sono le ricette della sorella Chiara – inseparabile compagna al Mosè – che incorniciano ogni capitolo di questo affresco, dal caffè dal profumo speziato, riservato alle occasioni speciali, alla tuma tiepida e croccante.

Simonetta Agnello Hornby, nata a Palermo, vive dal 1972 a Londra, dove svolge la professione di avvocato ed è stata presidente per otto anni del Tribunale di Special Educational Needs and Disability. Il suo primo romanzo, La mennulara, del 2002, vero e proprio caso letterario, ha vinto il Premio Letterario Forte Village, il Premio Stresa di Narrativa, il Premio Alassio 100 libri – Un autore per l’Europa, ed è stato finalista del Premio del Giovedì «Marisa Rusconi». In seguito ha pubblicato La zia marchesa (2004), Boccamurata (2007), Vento scomposto (2009), La monaca (2010) e Camera oscura (2010).



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Per maggiori info: www.lafeltrinelli.it
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