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Zerocalcare in mostra a Palermo allo ZAC

ZEROCALCARE scavare fossati ∙ nutrire coccodrilli

Zerocalcare in mostra a Palermo allo ZAC

Venerdì 25 ottobre alle 18:30, presso lo spazio ZAC Zisa Zona Arti Contemporanee, inaugura la mostra ZEROCALCARE scavare fossati ∙ nutrire coccodrilli”.

Al vernissage sarà presente l’artista Zerocalcare.

Esposti poster, tavole originali, copertine che ripercorrono tutto il suo lavoro e la grande illustrazione Stessa Barca disegnata appositamente per la mostra: un omaggio alla diversità e alla convivenza che avvolge i visitatori.

La mostra è promossa dal Servizio Musei e Spazi Espositivi Comune di Palermo, realizzata dal MAXXI Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, co-prodotta da Minimondi Eventi.

La mostra

Presentata a novembre 2018 al MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma e co-prodotta con Minimondi Eventi, la seconda tappa della mostra “ZEROCALCARE scavare fossati ∙ nutrire coccodrilli”, a cura di Giulia Ferracci, curatrice del MAXXI, è ospitata allo spazio ZAC – Zisa Zona Arti Contemporanee di Palermo, dal 26 ottobre 2019 al 6 gennaio 2020.

Il titolo dell’esposizione – realizzata con la collaborazione di Silvia Barbagallo – ZEROCALCARE scavare fossati ∙ nutrire coccodrilli nasce da una suggestione biografica dell’autore e da una riflessione di stringente attualità sul momento storico che viviamo: da una parte i coccodrilli e i fossati sono la metafora di una condizione interiore all’artista, dall’altra rappresentano l’avanzare dei timori originari dell’uomo legati all’invasione e alla paura dell’altro, le barriere alzate per la salvaguardia del proprio territorio.

In occasione di questo nuovo appuntamento, la mostra cambia pelle e si rinnova con l’avvolgente istallazione site-specific, disegnata ad hoc da Zerocalcare per gli spazi di ZAC: Stessa barca (2019), l’illustrazione dalle imponenti dimensioni che proietta lo spettatore all’interno di una barca. Sottocoperta, le figure disegnate da Zerocalcare sono assiepate in groviglio di espressioni, posizioni, storie, in una composizione affollata di gente. Tutti i personaggi che da sempre abitano l’immaginario dell’artista – Lady Cocca, il Secco, il Cinghiale, Katia, il Deprecabile, Yoda e molti gli altri – e che qui, per la prima volta, vivono tutti nello stesso spazio, suscitando una stringente riflessione sul tema della convivenza.

I soggetti sono presi a prestito per raccontare la complessa storia della coabitazione tra le genti, in un momento storico in cui la convivenza tra individui è sempre meno integrata, e gli spostamenti di intere comunità costringono a un inevitabile ripensamento dei confini etnici.
Michele Rech, in arte Zerocalcare, riflette qui senza retorica sul tema dei diritti civili e della condizione dello ‘stare insieme’ come opportunità e non come condanna.

Questo grande affresco di diversità diventa il set ideale dove sono esposti gli oltre cento fumetti, le illustrazioni e le tavole originali che compongono la mostra, disegnati dall’artista nel corso dell’ultimo quindicennio. Stessa barca è anche la quinta che fa da scena alla vita dell’artista leggibile sul pavimento e raccontata attraverso una timeline ragionata, redatta da Oscar Glioti.

La mostra è organizzata in tre nuclei tematici: Tribù, Lotte e Resistenze, Pop.
Entrando si è accolti dalla sezione Tribù dove trovano spazio le locandine pensate per concerti di musica punk, circa quaranta tavole illustrate, loghi e magliette disegnate da Rech come omaggio alla complessità del movimento. La mostra continua con Lotte e Resistenze, un affondo sui temi sociali e politici attraverso una selezione di opere che ritraggono i diversi movimenti di opposizione sociale degli ultimi anni. Il viaggio dentro la storia dei diritti civili prosegue e si distende nella sezione Pop, il divertente capitolo espositivo che include illustrazioni e fumetti ispirati a vicende biografiche.
All’interno della mostra, anche una reading room dove sono raccolti i volumi illustrati e una selezione di disegni raccolti dal fan club dell’autore.

Informazioni

L’ingresso alla mostra è gratuito. La mostra rimarrà visitabile fino al 6 gennaio 2020.



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